
Marinka Dallos nasce il 4 febbraio 1929 a Lörinci, un piccolo paese dell’Ungheria a nord della provincia di Heves, dove trascorre l’infanzia e la giovinezza.
Nel 1949, durante l’incontro mondiale della gioventù comunista a Budapest, conosce il poeta italiano Gianni Toti che sposa l’anno dopo e con cui inizia la sua vita italiana a Milano. Nel 1952 Marinka e Gianni si trasferiscono a Roma e insieme traducono molti poeti ungheresi tra cui Attila Jòzsef e Miklòs Radnòti. A partire dagli anni Sessanta Marinka scopre la sua vena artistica. Per dare tregua all’attivismo del suo irrequieto compagno, Marinka compra pennelli e colori e lo porta in tanti piccoli paesi italiani a dipingere. Così l’arte s’insinua anche in lei. Per molto tempo non fa vedere a nessuno i suoi quadri, finché una coppia di amici la convince a farsi conoscere.
Nel 1974 fonda, insieme ad altri pittori romani – Amelia Pardo, Graziolina Rotunno, Alfredo Ruggeri, Maria Vicentini – il gruppo dei “Romanaïf” e pubblica una raccolta di saggi teorici sul fenomeno naïf. Passa da esposizione a esposizione, prima nelle città italiane e poi a Parigi, Budapest, Nizza…
Molti dei suoi quadri s’ispirano a Roma: l’animata atmosfera di Campo dei Fiori, la Fontana delle Tartarughe, i Fantasmi del Tevere, Trinità dei Monti, i Fori e i vicoletti del centro. Ma costantemente accompagnano e dominano la pittrice i ricordi e i colori del mondo contadino in cui è nata. Le sue numerosissime opere, a un primo sguardo considerabili del tutto dipinti naif, in realtà sono dense di simboli e di valori estetici ben riconoscibili a occhi più esperti e attenti.
Scriveva Marinka Dallos nel 1985: “Ho formulato il mio pensiero in modo del tutto spontaneo. Non per caso sono una pittrice naïf, seppure la definizione abbia numerosi significati. Non sono innocente e neppure incolta. L’arte naïf è anche un’ideologia, perché appartiene alle classi subordinate. Il pittore naïf conserva la visione naturale delle cose.”
Le sue opere, censite dalla storica dell’arte ungherese Mirjam Dénes, sono oltre trecento. Alcune di esse si trovano nelle collezioni di musei nazionali e internazionali (tra cui La Halle Saint Pierre di Parigi, il museo Anatole Jakovsky di Nizza, il Magyar Naiv Müveszek di Kecskemét, il Museo Internacional de Arte Naïf in Spagna e il Museo di Arti Naïf di Luzzara), altre in collezioni private. L’Associazione Gottifredo conserva un fondo di circa 61 dipinti della pittrice.
Nel 2019 la storica dell’arte Mirjam Dénes ha pubblicato il catalogo “L’opera pittorica di Marinka Dallos”, oltre 400 pagine a colori scaricabili gratuitamente in lingua italiana e ungherese. L’impaginazione del catalogo e le fotografie dei dipinti sono state curate da Hajnalka Korb. La traduzione dall’ungherese all’italiano è stata realizzata da Andrea Rényi.