Il momento decisivo della infinita scrittura di Horcynus Orca probabilmente – sostiene Siriana Sgavicchia – matura ad Arcinazzo, dove Stefano D’Arrigo soggiorna lungamente per trovare le energie per portare a compimento la sua opera grandiosa.
Per questa ragione. dieci anni fa, celebrammo il quarantennale del romanzo agli Altipiani di Arcinazzo e là torniamo oggi per il cinquantennale, che l’amministrazione di Trevi nel Lazio vuole segnare con l’intitolazione di una strada allo scrittore.
L’appuntamento ha un prologo ad Alatri, proprio con Siriana Sgavicchia che, intervistata da Tarcisio Tarquini, parlerà dell’inesauribile vitalità dell’Horcynus, e Giovanni Fontana che affronterà il tema inedito della sonorità e delle “voci” che rendono totale la scrittura orcinusa.
Ad Alatri è legato il più grande studioso dell’epopea darrighiana, Walter Pedullà: suo fratello Gesumino, infatti, fu docente di greco e latino al Conti Gentili nel biennio 1943-1944. La morte lo colse, a trentadue anni, nell’agosto del 1944, durante il viaggio di ritorno a Siderno, suo paese natale. Come ‘Ndria Cambria, protagonista di Horcynus Orca, che incontra la pallottola fatale, appena tornato sui suoi mari.
La nostra manifestazione è dedicata a Walter Pedullà, fratello di Gesumino e fratello di ‘Ndria.
Ingresso gratuito.
