Anche io, sicuro, credevo,
Anch’io il cuore, avere il grande cuore:
tutti avevano detto, assicurato, scritto
che anch’io avevo un cuore
e amore, sensibilità vibratile, lampi del sangue..
Ma ieri ho ricercato dentro il petto
e il mi cuore è scomparso,
o forse,
peggio non è scomparso neanche, non c’era.
E i versi ora rileggo, al cuore dedicati,
tra le righe con lampade d’amore
ricerco il cuore, come mi han detto che sia
ma non c’è, non c’è più eppure io vivo.
Si può vivere senza cuore?
Un naufrago, nient’altro, e non perchè
la bussola fosse necessaria, soltanto
perchè credevo lo fosse e più non posso
non crederlo. E così?.
Così vivono gli uomini d’amore, dicono
e così moriranno, affamati assetati
per essersi nutriti con miraggi,
miraggi d’amore, e di parole.
Autore: Gianni Toti
Data: 30 marzo 1956
Numero serie: 1956_411
Evento scatenante: amore
Temi: fragilità umana
Emozioni trasferite nella scrittura: malinconia, sofferenza; smarrimento