Qualche porta è caduta, aprite il mondo (ballata delle porte)

Sono uscito da una porta
sono entrato in una porta
son salito su una scala
e ho trovato altre tre porte
e le ho aperte e le ho richiuse
– le finestre azzurre e grige
senza vetri con i vetri
le ho aperte al vento e chiuse –
e ho sperato nelle strade
grandi, aperte a libertà
degli spazi, al vento acuto

Sulla strada ho camminato
fino in fondo alla speranza
appostata all’ultimo angolo
….e dove non c’era che la porta dell’aria
in fondo alla strada, in fondo
alla città umana alla campagna
ho trovato un cancello alto di ferro
ed un cancello dietro alto di tronchi
lunghe forche caudine sulla terra
e i campi chiusi, schiavi di qualcuno

“Il mondo è chiuso, il nostro mondo è schiavo
– guidavo – aprite – e tu urlavi con me,
scuotevamo i cancelli con le mani
sanguinanti alla libertà del vento.

Qualche porta è caduta……..

Autore: Gianni Toti

Data: agosto 1947

Numero serie: 1947_0116

Temi: Disillusione; rabbia

Emozioni trasferite nella scrittura: Disillusione; rabbia