Non è una poesia (è una canzone alla buona)

gioioso – Coraggio, allegro, senti:
mi accorgo sempre di più
che faccio parte del mondo,
si, mi accorgo ogni giorno di più
che sono una cosa del mondo,
una cosa che ora so
di voler vivere in un modo migliore.

grave – Ogni giorno che passa
io più mi sento parente
delle cose, degli alberi
degli animali del vento
e quando le cose muoiono
io muoio con loro
e quando muore un uomo
anche un uomo che io non conosco
di cui non so nulla, né nome
né cuore, né sangue, ma solo
che muore, io muoio con lui.

equilibrato – Non cerco più il principio e la fine
ormai so che vivrò per sempre
che sono sempre vissuto,
– soltanto: lo so in questo momento.

entusiasta – È una cosa strana, è una cosa nuova
per me pensare che il mondo
pensa in me per me in questo momento
in cui una parte della materia
del nostro universo pensa
in me per noi di tutto il mondo che un uomo
sa queste cose in questo momento.

esaltante – È un passo avanti, grande
sento la terra nuova sotto i piedi
sono un uomo, una cosa
un animale, dei sensi
e il bello non è essere,
il bello è sentire di essere a questo punto
e che il piede non è lento
e che la strada è aperta.

pedagogo – Per chi suonano le campane?
pensa, gli uomini son giunti a tanto.
non so chi l’abbia detto
(donne, dicono, John o Ernes Hemingway)
chi l’ha detto non importa,
il mondo sa che quando
muore un uomo
non per lui soltanto suonano
le campane della sera
ma per me per te,
per noi per tutti gli uomini.

pedante – Man mano che in più saremo
coscienti di questo, pensa,
meno morremmo
più vivo sarà il mondo
perché la coscienza d’esistere
che svanisce con l’uomo morto
non si perde, rimane
vive in noi, in me in te
gli uomini sanno quello che lui sapeva

embrasions nous – Per questo uniamoci fratelli,
fratelli, uomini, compagni,
diciamoci le nostre cose
non manteniamo un segreto
inutile e dannoso.
Viviamo l’uno con l’altro
dell’altro per l’altro – è questa
la vita di tutti.

esortante – Compagni non vi sia più
solitudine, segreto, tristezza,
le cose che sa solo un uomo
e la sua ombra nella stanza,
la mia immagine nello specchio
ed i suoi sogni nel sonno.

convincente – Se noi vivremo veramente insieme
ci accorgeremo che non esiste
la vita dell’uno, la vita dell’altro
sapremo infine che esiste
la vita del mondo che io
che tu, che Maria, che Carlo che Giuseppe
che Gianni Antonia Elina
sono solo pattuglie del pensiero,
della coscienza della vita.

ironico – Il nostro mondo ora è fatto
di cose, d’erbe, di bestie, di vento
e d’uomini gambe braccia testa
e la testa del mondo
sono le teste degli uomini.

sarcastico – Creiamo una testa più grande
uniamo le nostre teste (ridendo)
domani non vi sarà che testa
testa tutto il mondo e il vento

concludente – Per questo uniamoci fratelli,
fratelli uomini, uomini compagni
diciamoci le nostre cose
non manteniamo i segreti
inutili e dannosi – viviamo l’uno per l’altro
dell’altro per l’altro – è questa
la vita di tutti – e amiamoci
amiamoci soprattutto.

tutto insieme – Gioia nel cuore e canto
e pace – questo vogliamo
e musica – che non vi sia più
solitudine segreto, tristezza
le cose che sa solo un uomo
un amore l’amore degli uomini
uomini amici e naufraghi
che camminano insieme verso il sole
(naturalmente, dell’avvenire)

Autore: Gianni Toti

Data: marzo 1945

Numero serie: 1945_0042

Temi: Fratellanza; speranza

Emozioni trasferite nella scrittura: Consapevolezza; amore; serenità; speranza