Parole senza voce (Hang mèlknli szavak!)

Ti chiamo, lontana, per darti parole
leggere – si ascoltano nascere,
modularsi oscillando in timore
che suono siano tinnulo e si perda
in silenzio di luce – non di gridi
perduti brama d’echi, ma che voci
d’anima e sensi adunino ad un canto
che le stanchezze muti in trasparenze
e le lacrime in stelle, in inno il pianto.

Vagano, Laura antica, nella sera
non più mie senza te. Tristi armonie
– ricordi? – erano, ed acque e stelle il vento
sposava in mare d’aria, in cieli d’onde –
Il tuo silenzio era testimonianza:
ci era dato infinire e non sapemmo,
tacevi, io non avevo che parole
senza voce.

Autore: Gianni Toti

Data: 21 ottobre 1943

Numero serie: 1943_0015

Temi: Amore

Emozioni trasferite nella scrittura: Amore; nostalgia