Cimiteri assassini, tombe ladre.
il mio odio é profondo come il tempo
Fiori d’un giorno sopra merda eterna,
non qui cercate l’immortalità
farfalle nere, visitatori moribondi,
qui di voi non c’è niente, inutilmente
sperate d’esser vivi più dei morti
Cimiteri invisibili io visito,
quelli che qui con me porto fra voi
sui prati assetati e intirizziti dell’anima
arati dalle tombe delle mie
recenti primavere seppellite
da ieri, ieri l’altro, giorni fa
– faran trent’anni sotto un’altro sole-
Voi non vedete nulla, cimiteri vaganti
avete strappato dal cuore le vostre tombe,
su prati di smeraldo avete issato
croci fiorite e allegre d’altre morti :
Così pensaste d’essere più vivi.
Ma io so che nel prato invisibile
della vita errano cupe ombre
e lucido la vanga con la terra
rovesciata sugli anni addormentati
Un’altra primavera é morta ieri
altri fiori mi occorrono sul cuore
ogni giorno cosi mi seppellisco
un poco, sotto zolle di verità.
Voi morirete molto il vostro giorno,
io morirò pochissimo nel mio
Autore: Gianni Toti
Data 16 luglio 1955
Numero serie: 1955_379
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