Lo specchio era solo,
l’uomo era solo.
Si incontrarono e non si videro,
vuoto lo specchio e vuoto
l’uomo, voleva pettinarsi,
correggere uno sguardo, e poté
non si vide nel vetro e non si vide
nei suoi occhi lo specchio,
l’uomo era
uno specchio, e uno specchio,
si sa, non può specchiarsi,
soltanto volti prendere
a prestito, così fragile
il suo corpo senz’occhi
Poi venne il tempo
disincarnato e impossibile
a farsi oggetto da comprare e vendere
sui banchi di bottega, venne un diavolo
quotidiano per esazioni umane,
pasta di carne e di anima chiedendo
da manipolare, impossibile,
da gettare nel fuoco, il fuoco gelido
degli specchi, bruciati dal silenzio
Autore: Gianni Toti
Data: 08/10/1958
Numero serie: 1958_9670
Evento scatenante: introspezione
Emozioni trasferite nella scrittura: malinconia; amarezza
Temi: tempo; contemplazione