La strada si stupì d’essere sola
s’impossessò dei marciapiedi la nausea,
le pozzanghere mossero le dita
per chiarirsi i pensieri, la piazza
più vasta del suo cerchio sbadigliò,
baciò il giardino la bocca dell’ombra,
in alto si affiancarono navate
di silenzio, nel cielo a fare chiesa
perché pregavo che infine venisse
Inutilmente, neanche il silenzio se ne accorse,
le parole cadevano nel lago,
e intorno neanche un cerchio si allargava,
poi quella strada si stancò di me,
e nessuno disse alla solitudine il suo nome…
Autore: Gianni Toti
Data: 19/12/1958
Numero serie: 1958_972b
Evento scatenante: –
Emozioni trasferite nella scrittura: inquietudine
Temi: solitudine