Eravamo insieme, tanti amici,
insieme come su una zattera,
riuniti per non star soli,
E parlammo di tutto, del lavoro
naturalmente, di tutte le minuzie
del cuore e della mente, accaniti
Ci rubavamo le parole come
ladri esperti di presenze e di pensieri,
tra le parole non c’era intervallo.
Poi il silenzio entrò, così improvviso
che nessuno se ne accorse, lì per lì
perché non lo avemmo alla gola
E tutto sembrò inutile, le parole
di piuma galleggiavano sui rottami
dell’eco, fra gli spezzati e contorti
Così aiulta la morte fra di noi,
così alta e matura : d’improvviso
lo sapremmo, non c’erano parole
da opporle : il silenzio ci sommerse
fra ondate di cappotti infilati a volo,
di cappelli schiacciati sulle fonti,
di passi paurosi del loro scalpiccìo
sulla frughiglia delle sillabe e degli accenti
Autore: Gianni Toti
Data: 16/12/1958
Numero serie: 1958_969b
Evento scatenante: introspezione
Emozioni trasferite nella scrittura: fragilità; amarezza
Temi: tempo; vecchiaia