Anche il ciclo – non trovi?- si è invecchiato
Non leggi ruche sulla fronte azzurra
un tempo così pura? Senza limiti
era il suo sguardo ed ora si è fermato
agli orizzonti come se frontiere
fossero e non sipari di teatri
tanto più grandi dell’arco degli occhi.
E questi capelli di luce che pettina il tempo e che cadono
continuamente sulle spalle curve
delle colline? era più alto, credimi,
il cielo in certe sere in cui lanciavi
frecce e parole a un bersaglio immenso
facendo sempre centro. Era più alto,
ed ora va curvando la sua fronte
per un dolore acuto, da non scrivere.
È più basso, gli spazi ora gli sfuggono
come tangenti in fuga attorno a un cerchio,
la sua fronte si china alla mia fronte,
e quasi ormai combaciano. Morirà
forse quel giorno che una sola fronte,
e un solo cielo, un solo bacio, labbra
chiuse dopo aver detto a tutti addio…
Autore: Gianni Toti
Data: 05/12/1958
Numero serie: 1958_958b
Evento scatenante: introspezione
Emozioni trasferite nella scrittura: inquietudine; timore; rassegnazione
Temi: corpo; vecchiaia; mutevolezza