O figlio nostro che sarai nei cieli

O figlio nostro che sarai nei cieli
se ci saranno dentro i cieli, i cieli
nè maledetto nè benedetto, perciò, senza nome
per cui non possiamo santificarti nè farti altro
abbiamo rovesciato il tuo regno, non verrà,
e la tua volontà non sarà fatta,
nè in cielo nè in terra

La quotidianeità del pane non vogliamo
e siamo orgogliosi dei debiti nostri siccome i nostri
debitori lo sono, e i creditori, anche,
Il padre tuo non ha fatto altro
che indurci in tentazione, e non ci ha mai
liberati dal male (e come poteva
da se stesso liberarci?)
Così dunque non sia
per oggi e sempre, nei secoli dei secoli,

(è meglio che tu non nasca
forse).

Autore: Gianni Toti

Data: 22 giugno 1958

Numero serie: 1958_883

Evento scatenante:

Emozioni trasferite nella scrittura: ironia; disillusione

Temi:
Dio; religione