Tu non sei già più di quaggiù,
te ne vai per l’universo, già prima
di andarci, nido e culla
per te la terra , il tuo triste pianeta
L’universo pronunci, come un sangue
risalire per le sue vene vuoi
fino al cuore del grande corpo d’ombra
e forse lui vuol discendere a te,
calarsi nell’interno della miniera,
scavare questo minerale umano,…
L’universo, tu dici, non puoi fare
altro che dirlo, strani ciechi siamo,
con occhi fissi sulla superficie
dell’acqua dello spazio: inutilmente,
lo so, continuerò sempre a ripeterti
che l’universo è in te, dentro, più dentro
oltre il cuore del cuore del suo cuore
Autore: Gianni Toti
Data: 30 maggio 1958
Numero serie: 1958_858
Evento scatenante: morte
Emozioni trasferite nella scrittura: memoria; nostalgia; malinconia
Temi:
condizione umana; universo; lutto