Non dirò dell’aurora, non dirò
dei tramonti, dirò
di quello che non nasce e che non muore
e che, eterno, sospira di morire,
dirò d’anime vecchie sempre vecchie
confitte negli stagni o per le strade
ad anelli di ferro pallido
non tutto nasce o muore – così fosse!-
nel mio cuore la morte eternamente
(odio l’eterno Dio e l’eterna morte)
Come vecchia deve essere quell’anima
che non fu giovane mai …
Dio senza aurora, Dio senza tramonti,
erba putrida dentro la marcita
delle anime morenti che nascemmo..
Autore: Gianni Toti
Data: 21 gennaio 1957
Numero serie: 1957_549
Evento scatenante:
Emozioni trasferite nella scrittura: inquietudine; odio; amarezza
Temi: identità; vita; Dio; morte