Una vita in sordina, una poesia
sottovoce; nessuno sa nulla.
Vivo dolcemente, scrivo
teneramente, e questo sembra importante.
Quando morirò, qualcuno dirà
che ero un bravo, e dai cassetti
come da vecchi canotti abbandonati
sulle rive dell’anima, estrarranno
le vecchie vele dei miei versi, mai gonfiate dal vento
pubblico e si dirà :
non c’era tanto male, lo dicevo.
Gianni sapeva scrivere quando non scriveva,
E un altro vento, allora, gentilmente,
sparpaglierà quei fogli sulla mia notte:
solo io li avrò letti, forse mia moglie,
E io non saprò se ciò avrà avuto un senso…..
Autore: Gianni Toti
Data: 1961
Numero serie: 1961_1596
Temi:
Emozioni trasferite nella scrittura:
