Una pianta dello spazio? Una spaziografia?
Piazza, strade, corsi, vicoli: questo vuoi dire?
Amico mio ti vedi camminare sul lastrico
dei cieli, lungo le vie profonde?
Qualcuno sparge ghiaia d’uomini sulla fusione
dell’asfalto – diciamo così – di questi sentieri
Oh, come dirti che non ci sono e non ci possono essere
sentieri, direzioni, indirizzi, altezze e abissi quassù,
e neppure i “quassù,, e i “laggiù, convenzionali hanno senso
Eppure si va in qualche posto senza posto, verso qualche orizzonte
nascosto dietro orizzonti, e obliquità e linee sghembe,
e ci si può capovolgere ancorchè morti,
nonchè barche senza vele su mari senza acque
e senza barche
Cammina diritto: io ti vedo, vai sghembo,
anche se sotto i piedi la strada sembra piana,
ben costrutta, secondo le leggi dell’ apparenza
Io te lo dico, tu vivi balengo! …
Autore: Gianni Toti
Data: 1961
Numero serie: 1961_1624
Temi:
Emozioni trasferite nella scrittura:
