La notte si stancò delle colline
e prese a passeggiare le terrazze,
saltava da una gronda a un tetto, allegra,
uccidendo qua e là piccole aurore,
urtando qualche volta le pareti
silenziose del buio
le mancò il piede, all’alto davanzale
della luna, Fu un attimo. salì
sul tetto, inquieta, un’anima di aurora
appena uccisa, e scrisse un epitaffio
sulla tomba di luce: “qui la notte,
e qui l’aurora, non c’è più né luna
né buio, non c’è nulla, la moneta
non ha due facce, è inutile lanciarla
in alto sulla palma della mano.
La notte è morta. E’ morta anche l’aurora.
Autore: Gianni Toti
Data: 1961
Numero serie: 1961_1537
Temi:
Emozioni trasferite nella scrittura:
