Tutta la vita si abituò alla morte,
tentò, e credette alla lunga abitudine,
non pensò mai un pensiero senza pensarla,
le dava appuntamenti sulle piazze deserte del sonno
e passeggiava con lei sotto il teschio della luna,
salutando scheletri azzurri senza disperazione.
tastando i serpentelli effimeri delle vene
consapevole delle mille piccole morti
che maturavano nel sangue come in un rosso campo
dove marciscono le rose, le rose, anche le rose…
Tutta la vita, e non la riconobbe
quando sbocciò, e la corolla del nulla
si aprì d’amore della dolce carne
maturata per semina di spazio
Tutta la vita, tutti quegli esercizi di morte,
troppo era morto per morire ancora
poco restava da morire, e non lui ma lei
si era abituata a ucciderlo; quando morì
fu lei a soffire, la lunga abitudine
Autore: Gianni Toti
Data: 1961
Numero serie: 1961_1577
Evento scatenante: riflessione sulla abitudine alla morte
Temi: morte
Emozioni trasferite nella scrittura: malinconia; tristezza
