E un altro giorno arrivare

E un altro giorno arrivare
sull’altura a spartiacque
donde cade il versante
ultimo dei cieli
come una cascata di spazi

e rovesciarvi la spazzatura delle parole
che sono morte, il loro scheletro di sillabe
senza carne di suoni sulle ossa vocali:
la parola civiltà, la parola amore, la parola libertà
che solo le barbarie pronunciava e l’odio e la schiavitù,

poi gravi e austeri discudere le vallate
dello spazio (non ho altra parola e la uso, scrivetemi,
anche se questo esiste solo per le prigioni)dello spazio
senza senza, occupando le nuove lettere
con vergini suoni inconsapevoli di significare tanto.

Che altre membra allora! che articolazioni immense!
Che smisurata misura!
E che vecchie parole, adesso!

Autore: Gianni Toti

Data: 1961

Numero serie: 1961_1572

Evento scatenante:

Temi:

Emozioni trasferite nella scrittura: