Perché l’uomo si spezza sempre in due
come il pane e il giorno e la notte?
E la cellula e il seme e l’ameba,
e l’occhio dell’origine, oggi due?
La mano grande, oggi due mani piccole?
Uno, poi due, poi cinquem, tutti così,
Esseri tutti diversi, li immaginate?
Uno così, uno in un altro modo,
e l’amore, che diversifica
ancora, che confronta,
e unisce e divide,
modifica, crea e ricrea,
spezza in due, poi in tre, poi in due…
Nessuno modello, nessun tipo, nessuna estetica,
pezzi di vita, tessere di mosaico umano
che si avvicinano e congiungono e ridono
di quel curioso effetto combinato
e si spezzano e poi si riavvicinano,
per ridere di nuovo al nuovo effetto…
Si, ognuno se stesso, ognuno unico,
irrepetibile,
Dici che è già così?…..
Autore: Gianni Toti
Data: 19/10/1960
Numero serie: 1960_1376
Evento scatenante:
Temi: condizione umana; contemplazione
Emozioni trasferite nella scrittura: malinconia; riflessione
