Sere in cui il tempo tarda al mio orologio
a approdano in anticipo le barche
degli amici sognati al davanzale
donde lancio le gomene
è allora
che li accolgo confuso, sprovveduto,
e il loro volto mi penetra dentro
senza che io ricordi i lineamenti
di questo quell’amico,
quelle sere
io ti chiedo, orologio, l’esattezza
troppe volte li incontro la mattina
che se ne vanno, dopo terminata
la visita al mio cuore e io li saluto
distratto, col pensiero già al giornale,
Quelli sono i miei amici, che ho sognato,
Dammi l’esatta polvere dei passi
misurati da quei piedi leggere
Dammi ricordi pieni di futuro…
Autore: Gianni Toti
Data: 16/10/1960
Numero serie: 1960_1373
Evento scatenante:
Temi: tempo; contemplazione
Emozioni trasferite nella scrittura: inquietudine
