Ci dev’essere
un puro nascere
un puro morire
un puro vivere
senza uccidere
perché io posso pensarlo
e detto pare l’obiettore di coscienza
alla morte da dare altrui, alla vita
nel cui nome toglierla, perché?
Ci dev’essere,
ci dev’essere.
e un giorno visiterò quel mondo…
posso sognarlo, questo è certo,
e scriverlo e farlo sognare,
e farlo resistere, resistere…
Lo inaugurerò con parole
freschissime, fatte in casa,
e la morte non sara mai più morte,
si leverà la maschera del teschio,
il costume delle ossa
getterà quella ridicola falce,
e le daremo il primo premio
del carnevale, poi
balleremo con lei
ridendoci su, ridendoci su
con lacrime felici, tanto felici,
singhiozzando come mai….
Autore: Gianni Toti
Data: 29/06/1960
Numero serie: 1960_1264
Evento scatenante:
Emozioni trasferite nella scrittura: malinconia; ironia; speranza; consapevolezza
Temi: morte; poesia
