Sembra, soltanto sembra
che il giorno sia nato;
ma è ancora dentro il ventre della notte
a sognare la luce a cui verrà.
Sentiamo gli orologi come orizzoni aperti
e i calendari come confortanti spazi
solcati dalle strade sicure del futuro,
soltanto da percorrere, domani
( e se il tempo non avanzasse più
e oltre il passato il presente e il futuro
ci fossero altri tempi a sinistra e a destra,
e non andassimo più a nord, ma ai nostri lati?)
Non sappiamo che morire
e uccidere
e ucciderci
Il giorno è quasi nato
Con brandelli di notte sulla carne
e piccole mani umide di sangue
apre la porta della vita, forse
più non ucciderà e non morirà…
Sognare, almeno,
non è proibito…
Autore: Gianni Toti
Data: 03/05/1960
Numero serie: 1960_1209
Evento scatenante:
Emozioni trasferite nella scrittura: amarezza; angoscia; rassegnazione; inquietudine
Temi: vita; morte; tempo; condizione umana; fragilità umana