Con indolenti febbrai, con pallidi dicembri

Con indolenti febbrai, con pallidi dicembri
e giovedì fora rive, lontane
di lunedì e di sabati,
e tante due del pomeriggio, – un deserto –
me ne vado da me, mi lascio.
Io sono grasso la mia ombra è magra
Mi chiedono: come stai? – ogni giorno
e non so che cosa rispondere.
Amici, non so come sto…….
forse non sto neppure,
ho solo un nome casuale
e tutto in comune con tutti
diverso – dicono – da me stesso
Morirò, diventerò un febbraio
indolente, di un freddo asciutto,
qualcuno scriverà su di me
date da dimenticare

Autore: Gianni Toti

Data: 24/04/1960

Numero serie: 1960_1200

Evento scatenante:

Emozioni trasferite nella scrittura: smarrimento; fragilità; introspezione

Temi: tumulto interiore