Alcuni la mattina la cravatta,
altri il cappello, altri le scarpe, – io
un sorriso mi metto sulle labbra
traendolo, stirato, da un cassetto
fra mucchi di parole stese in fila
sopra carte leggere: ne ho già tanti,
faccio la collezione. Questo qui
me lo insegnò un amico, quello li
una ragazza che passò di lì,
naturalmente, come quello la
una signora che passò di la…
La domenica scelgo in una scatola
diversa e metto quel sorriso che
tu sai, ricordi, mi firmò la gioia
di conoscerti, e convertì lo stupore
la tenerezza di essere con te
sorridendo – io non sorridevo mai,
io ridevo soltanto, un’altra cosa –
È un po’ sciupato, lo so, sono tante le domeniche,
che l’ho portato sulle labbra, a volte
temo mi cada giù sulla cravatta
e i pantaloni o sulle scarpe, o sotto…..
Lo stringo forte allora, stringo i denti
sul mio vecchio sorriso – e non sorrido,
lo so, non più – che cosa devo fare?
Autore: Gianni Toti
Data: 04/04/1960
Numero serie: 1960_1180
Evento scatenante:
Emozioni trasferite nella scrittura: malinconia; amarezza; smarrimento
Temi: fragilità umana; contemplazione