Come voi la mattina

Come voi la mattina, io esco e come voi dopo un po’
ho gli occhi di notizia, il naso all’articolo di fondo,
la bocca come un taglio centrale di cronaca nera,
il mento sporco di una barba d’inchiostro,
e l’anima piena di delitti e conferenze
A volte passo davanti a uno specchio in vetrina e mi vedo
– la faccia di giornale, gli occhi di piombo, eccetera –
con la solita smorfia di pallido orrore.
Cominicio subito a pulirmi con fazzoletti e pensieri
della fresca riserva degli ieri
vissuti senza giornali e notizie del mondo,
ma per staccarmi l’inchiostro dall’anima, per liberarmi
dai comunicati, dai coltelli dagli anni di carcere,
da tutti i discorsi inutili; dalle querele e dai corpi ritrovati,
appena mi basta il giorno intero – e a sera
sono tutto spiegazzato, come il giornale chiuso in quattro
nella tasca sinistra della giacca; e sempre, è inutile,
mi ritrovo un congresso o una sentenza
sulla guancia che appoggio sul cuscino
a stampare le notizie dei sogni…

sul retro: – A Vetrim (63)
Rendiconti

Autore: Gianni Toti

Data: 19/03/1960

Numero serie: 1960_1164

Evento scatenante:

Emozioni trasferite nella scrittura: angoscia; inquietudine

Temi: critica sociale