A Marinka

Mia cara, corro sempre verso te,
vado molto lontano per raggiungerti,
ho bisogno di spazio per vederti,
solo se parto posso ritornare,
ogni ritorno è un’altra giovinezza,
una sfida alla morte quotidiana,
uccidermi ed ucciderti: rinascere.

Non puoi togliere nulla al mondo: oggi
è così pieno di domani che
si versa da un bicchiere all’altro, e puoi
bere domani il sorso che da ieri
cresce nel ventre come una promessa
di non finire, di restare, sempre

Tu lasciami la maschera sulla prua
della canoa lungo il fiume del tempo
attingerò così anche per te
eternità e magie, con sortilegi
antichi di futuro, evocherò
nuove esistenze per noi due, parole
dirò che apriranno edifici di stupore,
romperanno gli orizzonti di carta
che ci chiudono in prigioni di viaggi,
da un “braccio” all'”aria”, dal cortile al “braccio”..

Tu lasciami la galena, amore caro,
quando la lascerò, io sarò prua
e tu canoa: ce ne andremo così

Autore: Gianni Toti

Data: 01/1960

Numero serie: 1960_1134

Evento scatenante: amore; allontanamento

Emozioni trasferite nella scrittura: amore; speranza; tenerezza; lontananza

Temi: amore; tempo; futuro; mare; legame; cambiamento