Il mio diario di versi é abbandonato

Il mio diario di versi é abbandonato,
un altro calendario mi comanda
non sono solo a scrivere poesie,
siamo in tanti ed inutili oramai
fabbrica versi familiari,
il libro é l’uomo e l’uomo non é più
un’isola che chiama sopra il mare
anime d’arcipelaghi a cantare,

l’uomo non é più solo, legge uomini
come pagine, sfoglia le città,
rilega le nazioni, e fa collane,
di continenti riveduti e corretti

ed io scrivo per me, come fan tutti
e rido di quei poveri poeti
che son rimasti soli a pubblicare
per chi ora legge solo il proprio cuore

Autore: Gianni Toti

Data 3 dicembre 1955

Numero serie: 1955_400

Evento scatenante:

Temi:

Emozioni trasferite nella scrittura: