Non ci sono che io e te,

Non ci sono che io e te,
non ci siamo che noi e loro
non ci sono che loro e gli altri
non ci sono che gli altri e il mondo,
non c’è una scala senza gradini,
e gradini io e te e loro e gli altri
siamo e veniamo da un lontano abisso
verso lontane altezze e il cielo é chiaro,
uomini senza ali noi saliamo
sui nostri morti verso un’altra vita

Non ci sono che scale e gradini,
non ci sono che abissi ed altezze
e cieli e spazi e mormorii di stelle,
eppure un passo, senti? s’avvicina,
chi sale su di noi? chi é che posa
il piede sul gradino lontanissimo?
È il figlio che é arrivato in alto scende
o é il padre che risale dall’abisso
del tempo? Oppure, é ancora
la scala che si muove, i gradini che salgono?

Autore: Gianni Toti

Data: 4 marzo 1955

Numero serie: 1955_358

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