Che giorni, che sere!

Che giorni, che sere! la spugna del tempo
sui vetri degli occhi scolora la pena
dissolve i lamenti- Che giorni, che sere
che notti e mattine! Dolcezze e pulitezza
gratuite agli occhi, facili alle labbra
le stelle a tre un soldo, l’amore costa poco
ma tanto una speranza, io di più non so dire
e sono una parola, solo questo,
io sono le parole che mi dico,
sono una voce muta, un gran silenzio_

Che giorni, che sere, che notti e mattine!
la spugna del tempo attendo sugli occhi

Autore: Gianni Toti

Data: 20 gennaio 1955

Numero serie: 1955_336

Temi: Tempo

Emozioni trasferite nella scrittura: Malinconia