Sono intriso di sogni, mi ubriaco

Sono intriso di sogni, mi ubriaco
di fantasie, mi annego in laghi immensi
di speranza impossibili, ricerco
il filo del passato, la preistoria
del mio minuto eterno, ed il futuro
nel battito del sangue in cui vivrò
d’altre speranze, d’altri sogni, d’altre
fantasie, d’altre attese, sono come
un naufrago del tempo, adessi ancora
stillante spazio, luce, stelle, assurde
nebulose inumane, cerco il segno
da cui nacqui, la piaga dentro il cielo,
piccola vena d’universo dove
fiottai verso la vita come un soffio
di speranza, un sorriso del tempo
atteggiato da labbra senza volto…
Ancora queste gocce assurde, questi
ricordi di qualcosa che sognò
se stesso e non si riconobbe mai
e si trovò di fronte alla sua vita

Sono intriso di sogni ancora, ebbro
di fantasie, non mi so più svegliare,
finché vivo, finché mi sognerò,
quando morrò mi destererò dal grande
sogno dei sogni e dormirò
un altro sogno, in una sfera immensa
intessuta di storie e di universi,

e guarderò il mio viso che sorride
nello specchio del tempo senza tempo
in un silezio silenzioso, soltanto mio_

Solo nel cimitero degli spazi,
e attorno tanta musica
e la vita che ride e che sorride,
un’isola di buio e di silenzio
in un mare di luce e di parole
-potrei morire, soltanto così.

mi dicono che il mondo morirà
e un isola di buio e di silenzio
in un mare di buio e di silenzio
solo nel cimitero degli spazi
senza musica, risa, luce e parole,
io e la mia morte nera,
non morto a qualcuno e a tutti,
non morto alla vita,
morto a una morta morte,
così non morirò, non firmerò
con un respiro il mio libro, non così.

Autore: Gianni Toti

Data: 17 gennaio 1955

Numero serie: 1955_330

Evento scatenante: Riflessione esistenziale profonda

Temi: Sogno, vita e morte

Emozioni trasferite nella scrittura: Smarrimento